Nel 1963, sotto la direzione scientifica di Hugo Schneider, vicedirettore del Museo nazionale svizzero di Zurigo si svolse una attività di scavo in un’area di oltre un chilometro quadrato che portò al rinvenimento di monete, spade, schioppi, stoviglie e vari oggetti in pietra ollare.
Fu riportato alla luce anche un tratto di strada, largo tre metri e mezzo, che scendeva verso il vecchio letto del fiume Mera; sull’acciottolato furono ritrovati quattro scheletri umani, uno dei quali è ricomposto nel Museo di Piuro a Sant’Abbondio nell’atteggiamento di proteggersi dalla frana.
Nell’estate del 1966, dopo una perizia geologica di Hans Lüthy, lAssociazione promosse una seconda campagna di scavi sotto la direzione di Kurt D. Zaugg, coadiuvato da T. Caflisch per le indagini geologiche e dal maestro Luciano Giacometti per la direzione tecnica, con la supervisione di Hans Erb, Paul Hofer e Fritz Gygax dell’Università di Berna; Vi lavorarono a squadre una trentina di giovani della Federazione operai metallurgici e orologiai, organizzazione sindacale svizzera.
Si spesero 100.000 franchi svizzeri, di cui 60.000 erogati dal Fondo nazionale svizzero, 20.000 dal canton Grigioni e il resto da enti e privati italiani. Sulla strada scoperta nel 1963 si rinvenne un altro scheletro umano. Vennero anche alla luce un’officina di tornitura, cucchiai di rame, uno spillone e un anello di osso.
La zona scavi, acquistata dall’Associazione con fondi italiani, fu ceduta nel 1970 al comune di Piuro con il vincolo di perpetua destinazione a scopo archeologico. |