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DIECI GIORNI DI PIURO: SI ATTENDE IL TEATRO

L’ARTE DEI “LUGANIGHERI” TRA PIURO E VENEZIA

La terza edizione della “Dieci giorni” promossa dall’Associazione italo svizzera per gli scavi di Piuro è partita venerdì 26 agosto con il convegno su “I luganigheri a Venezia tra Seicento e Settecento”.

L’argomento che anima l’intera iniziativa è stato trattato dai massimi esperti di questa materia. Luca Bovolato, autore di una tesi sulla storia dei “luganigheri”, ha presentato la propria ricerca che ha permesso di ricostruire questa storia di migrazioni dalla Valchiavenna a Venezia.

Lo storico chiavennasco Guido Scaramellini ha illustrato la questione delle donazioni dei migranti alle chiese locali. Giuseppe Succetti, architetto di Piuro, ha presentato alcuni documenti sui luganigheri. All’incontro ha partecipato anche Gianandrea Walter, curatore del Museo di Castelmur, localià della Val Bregaglia svizzera. Si è soffermato sulla migrazione bregagliotta degli scalettieri, produttori di un originale dolce nella città lagunare.



A TAVOLA CON I “LUGANIGHERI”

In due occasioni le iniziative sono proseguite in alcuni ristoranti della Val Bregaglia. I cuochi hanno proposto menù legati alla tradizione dei “luganigheri”, sia alla “Lanterna verde” di Villa di Chiavenna - dove è stato apprezzato un dolce ispirato dagli scalettieri -, sia al crotto Belvedere di Prosto di Piuro. Nella serata “Sòta al cuerc del lavecc” Stefano Masanti e Andrea Tonola, che de “Il cantinone” di Madesimo e de “La lanterna verde”, hanno presentato piatti realizzati prendendo spunto dall’esperienza dei “luganigheri”.



LA SCOPERTA DEL TERRITORIO

Sabato decine di turisti e cittadini della Valchiavenna hanno preso parte alla visita ai musei di Piuro e Chiavenna, Domenica la comitiva si è diretta a Dasile e Savogno, borghi montani strettamente legati alle storie di emigrazione.



LA SCOPERTA DELLE CAVE DI PIETRA OLLARE

Domenica si è svolta anche una visita alle cave di pietra ollare situate sul versante meridionale della Val Bregaglia, con circa quindici partecipanti. Luoghi nascosti, conosciuti solo da pochi addetti ai lavori e appassionati, che i visitatori hanno potuto apprezzare dopo un’impegnativa salita su sentieri spesso abbandonati.

In serata si è tenuto un convegno all’ospitale di Prosto su “Commercio della pietra ollare, le monete di Piuro, la tradizione della maziglia”. Ha preso la parola il docente di Geografia dell’Università degli studi di Milano Guglielmo Scaramellini, che si è soffermato sulla storia dei commercianti di Piuro.

Alberto Dolci, direttore del Museo della Valchiavenna, ha presentato le antiche monete della Valchiavenna.

Non sono mancate novità interessanti legate a innovazioni tecnologiche. Sergio Castelletti, socio dell’Associazione, ha presentato una tipologia di mappatura delle trone basata su apparecchiature estremamente precise. Grazie a moderni strumenti c’è la possibilità di rilevare le dimensioni e le caratteristiche delle antiche cave.

Il bibliotecario di Villa di Chiavenna Germano Caccamo ha intervistato il macellaio Denis Giacomini, titolare di un’attività che prosegue, nel paese della Val Bregaglia, da molte generazioni.

Intanto a palazzo Vertemate Franchi prosegue la mostra sulla “maziglia” allestita a giugno.



GLI APERITIVI AL BELFORT

Anno dopo anno, l’area di Belfort è oggetto di un continuo rinnovamento grazie agli interventi di ristrutturazione curati dall’associazione guidata da Gianni Lisignoli. Oltre a ospitare gli eventi culturali, accoglie gli aperitivi a base di specialità dell’enogastronomia locale, sfruttando anche la presenza di alcuni splendidi crotti. Un’altra iniziativa di successo, capace di mettere al centro dell’attenzione anche le specialità dei “luganigheri”.



A BELFORT TORNA IL TEATRO DE “I GUITTI”

Nelle serate di sabato 3 e domenica 4 settembre, alle ore 20.30, l’area di Belfort ospiterà “Luganegària, la commedia del porco e del brigante”, spettacolo scritto e diretto da Luca Micheletti. Sul palco di Piuro tornerà la compagnia bresciana de “I guitti”, protagonista della rappresentazione teatrale di due anni fa dedicata ai giorni della frana.

La trama è incentrata sulle storie di alcuni “luganigheri” valchiavennaschi emigrati a Venezia nel Seicento. Nella città lagunare divennero gestori di una ricchissima corporazione, quella degli insaccatori di carne.

“Dopo la splendida esperienza di due anni fa, siamo tornati molto volentieri in Valchiavenna – spiega Luca Micheletti -. Lo spettacolo “quando il sole non tornò”, incentrato sulla vicenda della frana, era caratterizzato da un’atmosfera drammatica. “La commedia del porco e del brigante” è un’opera contraddistinta da uno spirito differente. E’ una storia ricca di colpi di scena, avvincente e divertente. Il pubblico di Piuro ha dimostrato di apprezzare le rappresentazioni teatrali legate alla propria storia. Per noi questo aspetto rappresenta un ulteriore stimolo. Inoltre ho saputo che da un paio d’anni in Valchiavenna è attivo un nuovo teatro. E’ senza dubbio un buon segno. Purtroppo negli ultimi anni, solitamente, i teatri vengono chiusi”.







Associazione italo-svizzera per gli scavi di Piuro

 
 
 

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